L’ossessione del cemento

By 26 Ottobre 2014 Ambiente, Paesaggio No Comments

Nel PUC si prevedeva di demolire il vecchio palazzo delle acque minerali costruito a ridosso delle mura del borgo. Allora si prevedeva di dare al proprietario la possibilità di trasferire altrove il volume per “liberare le mura”.  Adesso con la nuova giunta si fa il miracolo: si costruisce altrove e non si demolisce. E le volumetrie crescono.

L’ assessore Orso ed il consigliere Lena hanno proposto di bloccare la demolizione del palazzo delle acque minerali per realizzarvi il palazzo della cultura. Poco conta che Finale abbia già numerosi  palazzi prestigiosi che il comune non riesce a gestire.

Il palazzo del tribunale di cui ormai in Comune non hanno nemmeno più le chiavi, CastelFranco sempre chiuso, il Castel Gavone aperto solo per merito del centro storico ed infine il Collegio Aycardi a breve di nuovo vuoto. Luoghi bellissimi, preziosi e sottoutilizzati. La cultura a Finale non ha carenza di spazi ma di idee e proposte concrete.

Nulla si dice su cosa sarà il palazzo della cultura, chi lo gestirà, con quali risorse e per quali scopi. La cultura verrà in futuro, ma il cemento ha evi­den­te­mente la prio­rità su tutto e non si demolisce.

Perché vogliono investire i soldi dei finalesi, tasse o oneri di urbanizzazione poco importa, per comprare e restaurare un palazzo che non ci serve? Perchè svenarci per un’ opera inutile?

In periodo di crisi occorre concentrarsi sulle opere davvero importanti e utili per i cittadini, per esempio facendo funzionare ciò che abbiamo.

Se il palazzo delle acque minerali ha un valore architettonico ed urbanistico, se lo si vuole preservare allora l’ amministrazione abbia il coraggio di cambiare le scelte precedenti: consenta di realizzarvi delle abitazioni e blocchi il progetto dei 34 appartamenti a Forte Antonino.

Infatti occorre ricordare che la demolizione del palazzo delle acque minerali era uno scambio di volumetria in base al quale si permetteva di costruire nell’area storica del Forte Antonino. Se non è necessario demolire il palazzo delle acque minerali non è nemmeno più necessario costruire sulla storia di Finale Ligure fra le mura dell’ antico forte.

 

 

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