Aspettando l’ 8 marzo: i dati sulle violenze.

Le giovani pensano che il femminismo sia una storia vecchia ma la violenza sulle donne è un fenomeno ancora più vecchio e la parità non c’è ancora.

Bollare come vecchiume il femminismo è stata una tecnica molto efficace per indebolire i diritti delle donne. Primo fra tutti il diritto alla rispetto che si deve ai pari.  Un diritto che un comune deve contribuire a far rispettare con azioni semplici e concrete di contrasto attivo alle violenze alle donne, ai minori e agli atti di bullismo. Tra cui:

– campagne di sensibilizzazione sulla gravità penale della violenza;
– collaborazione con associazioni antiviolenza;
– costituzione del Comune come parte civile nei processi relativi a casi di violenze;
– resoconto pubblico annuo su queste tematiche da coordinare con il CIM.
Le cifre sulla violenza alle donne sono impressionanti. Non si tratta di re­altà astratte, di problemi lontani. Queste violenze accadono qui vicino a noi: in provincia di Savona ogni anno 500 donne finiscono in pronto soccorso per violenze fisiche gravi.  Una violenza fisica che segue anni di violenze psicologiche, che molte ragaz­ze, mogli e fidanzate subiscono senza reagire.
Vi sono persone che non escono mai per tutta la vita da questo ciclo di vio­lenze e le loro condizioni di salute peggiorano via via che si susseguono gli accessi al pronto soccorso.
È un fenomeno che non riguarda un ceto sociale preciso: la crudeltà, il disagio e la disperazione sono trasversali.

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