Tempi “biblici” per la valorizzazione delle ARENE CANDIDE.

Il nuovo Progetto per il recupero delle ex cave Ghigliazza mette giustamente in evidenza l’assoluto rilievo del sito archeologico delle “Arene Candide” (centinaia di pubblicazioni scientifiche). Ma, considerato il fatto che “il sito è visitabile soltanto occasionalmente da piccoli gruppi, previ macchinosi accordi con la Soprintendenza per i Beni Archeologici”, si ritiene prioritaria una modifica al cronoprogramma dei lavori, in modo tale che risulti chiara la precedenza per la creazione del Parco Archeologico in funzione di quel “turismo culturale” che avrebbe la capacità di attrarre un gran numero di visitatori e nuovo lavoro per le cooperative che si occupano della valorizzazione del territorio Finalese.

Il cronoprogramma indicato nella relazione al progetto prevede che i lavori relativi al “polo archeologico” vengano eseguiti soltanto nel “quinto anno” dall’inizio di tutta la complessa operazione. Tale scadenza ritarderebbe per troppo tempo (forse un decennio) gli sforzi per ottenere un reale effetto positivo sul turismo di Finale.

Vi è infatti l’effettiva urgenza della costruzione di una foresteria necessaria per ospitare gli addetti al completamento della campagna di scavi, interrotti ormai da troppo tempo e dei quali si annuncia inutilmente ogni anno la ripresa.

Inoltre la creazione di un facile accesso al sito con la realizzazione del piccolo museo, darebbe grande significato all’istituzione di quel “Parco archeologico” che , agendo in sinergia con i percorsi escursionistici caratterizzati da un paesaggio naturalistico-botanico di assoluto rilievo, aprirebbe nuove prospettive di sviluppo turistico eco-sostenibile da molto tempo atteso e che la comunità finalese non può più rinviare.

La realizzazione del “piccolo museo”, indicato nel progetto, potrebbe collegarsi alla prevista istituzione della “Fondazione Caverna delle Arene Candide” con la possibilità di inserire al suo interno, in una “Sala del Giovane Principe”, i resti del famoso antenato finalese insieme a tutto il suo prezioso corredo (previa autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali).

Questa operazione sarebbe di grande richiamo, con vantaggi evidenti per il turismo culturale.

Come è noto il “Giovane Principe delle Arene Candide” è oggi custodito in esilio, lontano da Finale Ligure , nel Museo Archeologico di Genova Pegli, dove non è sufficientemente valorizzato.

E’ necessaria quindi la modifica al cronoprogramma, con uno stralcio progettuale che indichi l’ assoluta precedenza nell’avvio dei lavori relativi al sito delle Arene Candide e alle sue adiacenze, in vista dell’istituzione dell’ Associazione “Caverna delle Arene Candide” per la realizzazione del Parco Archeologico.

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