Centro di Salute Mentale bye bye ?

By 2 Febbraio 2013 Ultime No Comments

Il Centro di Salute Mentale (CSM) del Finalese opera dal 1980 . Con una sede centrale situata in Finalborgo, copre un territorio che va da Noli a Borghetto S.S. . La struttura, perfettamente integrata nel tessuto urbano, è in grado di garantire un’ ottima privacy e neutralità’ di accesso,elementi fondamentali per una disciplina sanitaria atipica qual è la psichiatria.

E’ importante sottolineare come in tanti anni,nonostante la particolarità dell’utenza,non ci siano mai stati episodi  che abbiano creato problemi di ordine pubblico. Anzi si è consolidata una convivenza  del tutto serena con la popolazione del Rione e con tutte le attività sociali che in esso si svolgono.

Il Servizio comprende  un ‘equipe con 4 psichiatri, 2 psicologhe, più 15 unità tra Educatori,Assistenti  Sociali e Infermieri Professionali; con un orario di servizio continuato dalle 8.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì.

La delicatissima attività’ svolta e’ sia di natura clinica (per le varie fasi diagnostico-terapeutiche) , che  socio-riabilitativa (per la ricerca di collaborazione con le altre agenzie sanitarie).

Fondamentale è l’intesa con  i Medici di base , le Amministrazioni Comunali, le Forze di Pubblica Sicurezza : la loro vicinanza operativa è assolutamente necessaria.

Il successo dell’azione psichiatrica richiede una forte azione culturale che implica, prima di tutto, l’ “andare verso il paziente” ,coordinando  un’ intensa attività’ di visite domiciliari , affiancata e completata dall’ attività’ ambulatoriale.

L’attuale sede ha indubbiamente bisogno di un adeguamento che la renda più funzionale,ma si tratta di lavori di poco conto e di un costo limitato. In ogni caso ,non è’ stata fino ad ora esplorata alcuna soluzione alternativa sul territorio.


Invece, con una procedura autoritaria, irrispettosa del parere fortemente ostile di gran parte del personale del CSM,la dirigenza del Dipartimento di Psichiatria sta procedendo ad un forzato,incalzante,progetto di trasferimento  a Villa Frascaroli, ovvero all’interno dell’ Ospedale S.Corona.

Il fatto ha dell’incredibile, perchè un servizio chiuso all’ interno dell’ Ospedale è in contraddizione con la necessità di operare in sintonia e vicinanza con tutte le altre agenzie territoriali.

Inoltre la sede indicata è inidonea perchè da una partefortemente connotata nel sentire comune come “la villetta dei matti” e dall’altra perche’ piu’ piccola e quindi non sufficiente alle necessita’.

Certo viene proposta come”soluzione economica” o “comoda”, ma in  una dimensione chiaramente manicomiale ponendo all’interno di mura ospedaliere, in modo antistorico, l’intera filiera dell’assistenza psichiatrica. Tutto questo in spregio della legge 180, e di chi ,in questi anni, si e’ rivolto al CSM per forme di sofferenza psichica più’ sfumata, con aspetti di disagio socio-familiare,bisognose di una mediazione che i servizi consultoriali stentano a fornire a fronte di richieste sempre più numerose.

Inoltre,e questo e’ davvero elemento nodale,il disagio psichico sta crescendo in modo veramente preoccupante  nella popolazione giovanile e, proprio nel Centro Finalese, sono stati predisposti specifici  programmi di assistenza.

Date queste premesse come si può’ pensare di affrontare un delicatissimo disagio giovanile ponendo fisicamente tutti i servizi psichiatrici all’ interno di una realtà  ospedaliera?

Questo disegno e’ veramente pericoloso, non solo per l”utenza, ma è anche insidioso in prospettiva per un utilizzo disinvolto del personale,dislocabile a piacimento nei vari servizi ospedalieri strategicamente contigui, sulla base di presunte  esigenze di risparmi gestionali a scapito dei pazienti.

In conclusione, tutti coloro che hanno  a cuore il presente e il prossimo futuro  dell’ assistenza psichiatrica devono essere informati. Tutti devono saper come questo trasferimento, se realizzato, avrà vasti e pericolosi effetti negativi.

Un’azione esclusivamente burocratica che vuol portare le lancette dell’orologio delle cure psichiatriche indietro di parecchi decenni.

I cittadini e l’amministrazione non possono rimanere indifferenti e devono mobilitarsi adesso per evitare un disastro annunciato.

Ricordiamo che finalborgo negli ultimi periodi e’ gia stata fortemente penalizzata dalla chiusura di diverse attivita’ che erano fonte di vita del rione: il tribunale ,la comunita’ montana ,l’ufficio delle imposte. Con la chiusura del Centro di Salute Mentale e forse nel prossimo futuro dell’ufficio della Posta ci si avvia alla chiusura economica di un rione che ha fatto la storia della nostra citta’.

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