Piaggio la vera storia

By 24 Ottobre 2012 Paesaggio No Comments

come consigliere comunale di Finale Ligure sento di dover dare una risposta all’ articolo del Sole24ore del 18 ottobre scorso in cui la Piaggio veniva presentata come una ditta che vuole innovare e non può a causa degli ostacoli posti dal comune di Finale.
Un capovolgimento totale della realtà perché è Piaggio ad aver riaperto le trattative nonostante un permesso già nelle sue mani.

 

Dieci anni fa’ Piaggio Aereo ,una azienda italiana nata proprio a Finale Ligure e considerata parte integrante del territorio comunale, chiese di riallocare a 30 km di distanza la fabbrica situata sul fronte mare ,senza peraltro vantaggi dal punto di vista trasporto prodotti finiti o volumetria usata essendo la nuova fabbrica più’ piccola anche se più’ tecnologica( cambiamenti che si avrebbero potuto avere con una ristrutturazione).
Lo spostamento veniva finanziato con un quartiere di 1300 seconde case con palazzi di 7 piani sul mare.

Nel 2007 la consulta ambiente territorio definì il progetto “un eccesso di volumetria che non tiene conto né delle caratteristiche storiche del territorio, né delle attuali valenze culturali, né delle nascenti attrattive del Finalese, né dell’economia legata al fenomeno turistico.”
Il caso fu descritto da un articolo dell’ Espresso intitolato “Decolla il Cemento”.
Nonostante tutto ciò’ il consiglio comunale Di Finale Ligure sotto la pressione della salvaguardia del lavoro di suoi concittadini sacrifico’ il paese.Nel 2008 la proprietà’ Piaggio con protagonista la Gefim di Pier Paolo Ponchia ha avuto il benestare ad un progetto di 222.000 m3 e la sdemalializzazione delle aree già sfruttate da mezzo secolo dall’industria aeronautica.

Nessun ostacolo fu posto dalla città di Finale Ligure ed ancora a tuttora se Piaggio vuole puo’ iniziare a costruire quel progetto da lei stessa presentato.

Ma non vuole.

 

Aveva sbagliato i conti , non era stata abbastanza lungimirante ,nonostante la gestione di una azienda italiana bandiera del made in Italy nel settore hi-tech, da prevedere quello scoppio della bolla immobiliare ben previsto dagli analisti.

Quindi Piaggio è ritornata alla carica con un nuovo obbiettivo: costruire ancora più case e pagare meno oneri di urbanizzazione.

Questa storia è un esempio di imprenditoria vorace che considera il territorio una forma di finanziamento per l’ impresa senza alcun rispetto per gli interessi della collettività che vi abita.

Al contrario il territorio, il paesaggio sono beni preziosissimi. Sono la materia prima su cui si basa l’ unica vera azienda che rimarrà a Finale Ligure quando la Piaggio se ne andrà ossia il turismo.

 

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