Un bell’albero produce ogni giorno l’ossigeno necessario a quattro persone: siamo tutti vivi grazie agli alberi. Gli alberi riducono l’effetto serra che, come ormai tutti sanno, è all’origine di disastrosi mutamenti climatici.
Gli alberi abbattono il pulviscolo atmosferico, i gas inquinanti del traffico (oltre ad assorbirne il rumore), mitigano gli eccessi di temperatura tra le case dove c’è asfalto e cemento. Il verde degli alberi influenza positivamente l’umore, riduce lo stress ed è quindi antidepressivo.Il patrimonio degli alberi dei nostri Comuni dovrebbe quindi meritare gran rispetto, cura e protezione, anche per motivi estetici, in un equilibrato e vivibile contesto urbano.Ciononostante bisogna spesso intervenire in difesa di alberi maltrattati, destinati in poco tempo a lasciare tristi vuoti.
Il “leccio”è il rappresentante più nobile della “macchia mediterranea”e dà un carattere al territorio Finalese, per questo “valore in più” merita gran rispetto. Ma un’ indagine circoscritta al trattamento dei lecci – presenti in gran numero nei Comuni di Finale, Borgio e Pietra Ligure – porta a fare alcune considerazioni critiche.
Finale Ligure e Borgio Verezzi adottano un sistema di potatura talmente invasivo e distruttivo da indebolire in modo grave questo tipo di pianta.
In conseguenza di questo indebolimento, provocato dalla rimozione quasi totale della chioma verde, molti lecci muoiono e le proteste dei cittadini si fanno giustamente sentire.
Gli Amministratori Comunali, interpellati sulle procedure che portano a questo disastroso risultato, rispondono di aver seguito il consiglio di tecnici agronomi.
Il fatto strano è che il vicino Comune di Pietra Ligure mantiene un patrimonio di lecci di tutto rispetto in molte sue strade. Queste piante – potate con gran cura – mantengono una chioma bellissima, dimostrando un invidiabile stato di salute. Lo stesso tipo di potatura virtuosa si può vedere anche nel Comune di Pontremoli .
Perché i Comuni di Finale, Borgio e Pietra Ligure non mettono celermente in contatto i loro agronomi? Un consulto serio consentirà di uniformare tecniche virtuose di trattamento, in modo che il patrimonio di lecci possa riacquistare l’antico splendore.
