Emergenza per il patrimonio archeologico finalese

Non c’è più tempo per rinvii e tentennamenti: l’allarme lanciato alcune settimane fa dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, per i danni che vengono arrecati ai Ponti Romani, deve avere una risposta adeguata. Le foto allegate segnalano in modo inequivocabile i danni più recenti provocati dall’asportazione di interi blocchi.

Val Ponci è una valle fossile, parte integrante del sistema geologico “Altopiano delle Manie”. Questa confina con la Valle Andrassa, che giunge all’Arma delle Manie.

La proposta di istituire un’Area protetta, “Parco Tre terre- Costa Balenae” (Noli-Varigottie e tutto l’Altopiano delle Manie), anche se interessa solo una porzione di una più vasta e incomparabile area archeologica Finalese , visto che finalmente ha trovato udienza e consenso presso la Provincia di Savona , non può rimanere oltre chiusa nei cassetti.

I numerosi personaggi del mondo politico e della cultura che si sono fatti promotori dell’iniziativa, dovrebbero a questo punto sollecitare il Comune di Finale Ligure e la Provincia di Savona affinché vengano formalizzati a breve atti concreti istitutivi di questa Area protetta.

Oltre ai grandi vantaggi promozionali, tutta l’area potrebbe fruire di un sistema di sorveglianza speciale non più rinviabile se non si vuol assistere a danni irreparabili .

 

Tra i siti archeologici da tutelare, oltre ai Ponti Romani, vi sono: l’Arma delle Manie (in evidente stato di abbandono), la Grotta delle Fate (dove è stato trovato l’ “Uomo di Neanderthal”, ubicata proprio su Val Ponci) e la Necropoli Romana di Isasco (ormai ricoperta dai rovi).

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