Fukushima: aggiornamenti dall’ inferno nucleare

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha reso noto il 15 maggio che «La maggior parte 

delle barre di combustibile nel reattore n. 1 nell’impianto nucleare di Fukushima Daiichi nucleare è precipitata sul fondo del pressure vessel  già dal 16 marzo».
Quindi adesso sappiamo che «Circa quattro ore e mezza dopo il terremoto il livello dell’acqua nel pressure vessel è sceso sotto la parte superiore delle barre di combustibile e che parte di esse hanno iniziato la fusione».
In pratica dopo 4 ore dal terremoto la temperatura delle barre era circa 2.800°C e da allora il tracollo del reattore sta andando  avanti  rapidamente. La temperatura era diminuita dopo che l’acqua è stata sversata nel reattore a partire ma le barre fuse hanno creato piccoli fori sul fondo del  vessel. Per questo acqua altamente radioattiva può essere fuoriuscita dal containment vessel  nel le fondamenta dell’edificio del reattore.

I 6 – 9 mesi annunciati ad aprile per stabilizzare e raffreddare il reattore sembrano una pia illusione e la Tepco non sa nemmeno dire quanto ci vorrà (e come farà) a rimuovere il combustibile nucleare mozione del combustibile nucleare. Ricordiamo che a  Three Mile Island (3° più grave incidente conosciuto della storia del nucleare civile dopo Chernobyl e Fukushima) ci sono voluti quasi 10 anni per togliere dal fondo del reattore il carburante nucleare fuso, che somigliava a lava indurita.

Un’ emergenza tuttaltro che finita anche se sui nostri telegiornali non se ne parla più.

La Tepco continua a pubblicare le foto dell’interno del reattore 1, pieno di macerie e con attrezzature distrutte dall’esplosione di idrogeno avvenuta 12 marzo. I dati raccolti dai robot nell’area sud-est dell’edificio reattore  mostrano alti livelli di radioattività: fino a 2.000 millisieverts all’ora, quindi i “liquidatori” possono rimanere nelle vicinanze solo per circa 8 minuti.

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