La vicenda del canile di Finale Ligure dimostra l’ incapacità della Giunta Richeri di passare dalle parole ai fatti. Il canile, nonostante si tratti di una struttura cruciale, è un’opera incompiuta come la palestra di via XXV Aprile o un miraggio al pari della raccolta differenziata “porta a porta”.
Fortunatamente, nella nostra città i cani randagi non hanno costituito fino ad ora un problema per l’ azione preziosa e gratuita che i volontari del nostro canile forniscono quotidianamente.
Chiudere il canile significa creare un problema.
Nel 2008 la Regione mise a disposizione 80.000€ per la realizzazione di un nuovo canile municipale, dal momento che la struttura attuale era stata dichiarata inadeguata dalla ASL2. I soldi sono rimasti purtroppo inutilizzati ed ora si rischia di doverli restituire.
Siamo fermamente convinti che il Comune di Finale non possa addossare ad altri Enti la colpa del ritardo nella realizzazione di questa importante opera. Crediamo piuttosto che questa Giunta dovrebbe ringraziare i volontari per aver operato in condizioni di difficoltà e impegnarsi in modo serio per risolvere finalmente la situazione.
Accantonare un progetto a cui il Comune ha lavorato per ben 3 anni, per proporre la realizzazione di un canile d’ambito a Boissano, riteniamo sia un modo superficiale di affrontare il problema.
Questa nuova soluzione è sbagliata per due motivi.
Il primo è che non si ipotizza di spostare un ufficio con dipendenti ben retribuiti, ma un gruppo di persone, radicate nel Finalese che, non pagate, svolgono lo loro opera nei ritagli di tempo. Il secondo motivo è il benessere degli animali: sarebbe secondo noi opportuno creare piccoli canili municipali, ben inseriti nella comunità che li ospita, dove i cani possano essere facilmente dati in adozione ed integrati. I grandi canili invece rischiano facilmente di degenerare in lager, che pur allontanano il randagismo dalle nostre città, lo fanno al prezzo della sofferenza degli animali.
