I soldi del Comune

By 2 Dicembre 2009 Ultime No Comments

Parliamo un pò dei soldi del Comune o in altre parole dei soldi di tutti noi.
Nel consiglio comunale del 30 Novembre abbiamo approvato l’ aggiornamento di bilancio. Vi propongo queste osservazioni sui nostri soldi:

gestione delle infrastrutture, delle spese accessorie e del costo dei servizi essenziali

La gestione di un servizio essenziale, per i Finalesi e per il funzionamento del turismo, come la fognatura  è sempre in variante sul bilancio indicando che non vi è una corretta programmazione o forse non si vuole informare i cittadini dei reali sbagli commessi. In questo Bilancio vi sono:

  1. 80.000 euro in meno di entrate dovuti ai mancati contribuiti dei comuni di Calice, Orco Feglino e Vezzi che hanno versato i loro liquami nella fogna di Finale Ligure ma non i contributi dovuti nelle casse del comune.

  2. 70.000 euro in più di spese per la corrente elettrica delle pompoe del depurarore.

  3. La situazione depurazione è ancora precaria e pochi giorni fa, si è scaricato i liquami a soli 300 mt. Per l’ ennesima prova di funzionamento.

 L’ assessore gualberti ha risposto che se paghiamo l’ Enel è perchè la depurazione ha funzionato. NO queste sono spese non previste, quindi i casi sono due o pensavano che non funzionasse l’ impianto di depurazione. Oppure stiamo spendendo in 4 mesi 70.000 euro in più di energia elettrica per il funzionamento del depuratore. In entrambi i casi si tratta di un errore abbastanza grave, no?

Oneri di urbanizzazione e spese correnti

Non condividiamo, la politica , per altro molto diffusa di prevedere il sostentamento del comune attraverso gli oneri di urbanizzazione. In tempi recenti, infatti, il consumo di territorio ha trovato un alleato nella situazione di bilancio dei comuni e nella legge che consente ai sindaci di applicare alla parte corrente dei bilanci gli oneri di urbanizzazione. E’ forse opportuno ricordare brevemente come si è arrivati a questa situazione.

Gli oneri di urbanizzazione, nati nel 1977 per finanziare la realizzazione di strade, parchi, asili, illuminazione, in generale investimenti in opere pubbliche per i cittadini, vennero qualificati dal Ministero dell’Interno “entrate una tantum” per il loro carattere di straordinarietà e per l’obbligo di deposito in apposito conto corrente vincolato.

Vennero quindi collocati nei bilanci dei comuni tra le Entrate del Titolo IV (Entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti) e le relative contropartite tra le Spese del Titolo II (Spese in conto capitale). Dunque una destinazione vincolata agli investimenti delle amministrazioni comunali per dotare paesi e città dei necessari servizi. Nel redigere il Testo unico sull’edilizia n. 380/2001 l’allora Ministro Bassanini omise di riportarvi l’art. 12 della legge 10/77 (Bucalossi) che obbligava i comuni a versare gli oneri di urbanizzazione nel conto vincolato.

Nel 2004 l’Associazione nazionale delle Tesorerie comunali rivolse un quesito al Ministro delle Finanze. Il ministro in carica, on. Tremonti, prontamente rispose che se nel Testo Unico la norma non c’era, voleva dire che l’obbligo non era più vigente. Da quel momento i Comuni si sono dati alla pazza gioia saccheggiando oneri e territorio. Poi è tornato il Governo Prodi, che ha confermato l’andazzo per altri tre anni….adesso, invece, ci pensa Berlusconi…

Ma se questo è il gioco, è facile immaginarsi il futuro che ci aspetta: il territorio sarà venduto e monetizzato per ragioni di bilancio. Se una metafora può rendere l’idea è come se per andare in vacanza, vendessimo la casa.

Noi contrario che occorra svincolare il futuro del territorio dalle esigenze contingenti di bilancio per gestire correttamente un comune ed occorra tenere in seria considerazione le osservazioni del touring club che segnalavano per il nostro territorio il rischio di sviluppo abnorme di seconde case.

 

 

 

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