acqua un dirittto perso

By 27 Novembre 2009 Ultime No Comments

Sull’ Acqua in Consiglio Comunale non è bastato l’impegno della minoranza compatta, né quello di tanti cittadini presenti in consiglio. La Maggioranza ha votato contro la richiesta della minoranza di modificare lo statuto comunale inserendo la dichiarazione dell’acqua “non bene di rilevanza economica”: questo era lo strumento per impedirne la consegna a soggetti privati, sancita dal decreto del 18 Novembre, che invece potranno così gestirla come una merce qualsiasi.

Ancora una volta la maggioranza non è stata capace di uscire da una rigida logica di schieramento bocciando quasi all’unanimità (ma non del tutto) una richiesta di assoluto buon senso. Dal punto di vista politico l’ uscita dell’ assessore Viassolo prima del voto e l’ assenza dell’ assessore Massazza potrebbero essere un segnale di disapprovazione verso la mercificazione di un bene prezioso per l’ umanità. Un segnale contro il pensiero unico dell’ economia che ci fa piacere ma avremmo preferito più coraggioso. L’acqua non è di destra o di sinistra è di tutti. L’ acqua è nostra, dei nostri comuni, delle nostre regioni. E’ la pioggia che cade dal cielo. L’acqua è un diritto naturale dell’uomo. Non un business.

Purtroppo nel consiglio comunale di Finale la logica degli schieramenti ha sconfitto il senso di appartenenza alla “comunità”.

Ma forse le loro coscienze di amministratori non erano del tutto tranquille, se con un apposito e complesso Od.G. hanno impegnato il Sindaco a portare all’interno dell’assemblea del consorzio provinciale per la gestione delle acque (ATO) tutta una serie di raccomandazioni che non sarebbero state necessarie se lo statuto fosse stato modificato come richiesto dalla minoranza e che non avranno sicuramente la stessa forza.

Peccato che tale operazione sia stata condotta in maniera arrogante consegnando l’ Ordine del Giorno (per regolamento da votare prima della modifica dello statuto) ai Consiglieri di minoranza a seduta quasi conclusa. Un ordine del giorno fumoso e poco concreto per poter dire di aver fatto più che per fare.
I Consiglieri di minoranza sono stati messi di fronte al prendere o lasciare un documento che vorrebbe essere una garanzia per i Cittadini, ma non lo sarà perché dipendente dalle decisioni altrui, diversamente da quanto avrebbe garantito la modifica dello statuto.

Di fronte alla domanda sul perchè non fosse stato inviato ai consiglieri in anticipo per permetterne una valutazione ragionata il Sindaco ha risposto che era stato scritto alla mattina, subito smentito dal consigliere Zupo che ha affermato che era stato discusso la sera prima. Insomma un pasticcio un odg paravento con molte parole e poca sostanza che non cancella la pesante scelta di quasi tutta la maggiornanza di consegnare la gestione dell’ acqua ai privati, d’ ora in poi non saremo neanche più padroni dell’ acqua.

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