I servizi erogati dal comune

By 28 Aprile 2009 Il Progetto 2009 No Comments

 

Il distretto socio-sanitario del finalese è abbastanza avanti nelle eccellenze come le mediazioni culturali o l’ affido ma è assolutamente carente per ciò che riguarda le necessità di base.

A Finale l’ attuale giunta ha chiuso il campo solare comunale e l’ asilo nido. Il campo solare fu chiuso dopo soli sei mesi di insediamento di questa giunta. Il comune ha reinvestito parte dei soldi nel fornire i trasporti ai privati. Quando l’ anno scorso, con breve preavviso, i preti di Varigotti decisero la chiusura del loro campo solare il Comune si trovò nell’ emergenza di attivare di nuovo un servizio comunale. Il servizio di campo solare comunale venne repristinato per i soli bambini più grandi, ma a scapito del servizio di ludoteca che veniva considerevolmente ridotto. Inoltre i costi di tale campo solare in quattro anni furono più che raddoppiati (l’ iscrizione ad un mese di campo solare tutto compreso era 300.000 lire nel 2001 mentre nel 2008 due settimane di campo senza gite e pasti costavano 160 euro). L’ asilo nido è stato chiusa ad inizio 2009 dopo solo 8 anni di attività e dopo che il Comune di Finale ha ristrutturato i locali (privati) di Corso Torino nel 2001.

Noi crediamo che i servizi sociali siano la risposta dell’ Amministrazione ai problemi ed alle esigenze dei cittadini, quindi la programmazione dei servizi è tanto più efficace quanto più interpreta i bisogni dei cittadini. E’ chiaro che, perché questo avvenga, è particolarmente utile un metodo partecipativo che permetta alla collettività di indirizzare gli investimenti dei servizi sociali.


Pur senza aver fin qui realizzato un percorso partecipativo possiamo identificare alcuni punti critici:

Campo solare e asilo nido comunale

Va ripristinato un campo solare comunale ed un asilo nido comunale collocato in un zona comoda e confortevole della città. Di certo si tratta di servizi a cui i finalesi hanno diritto. Non riteniamo che la preannunciata collocazione di un nido in posizione decentrata a Gorra sia idonea per tutta la popolazione finalese.

Rapporti col mondo della Scuola

Occorre potenziare i collegamenti tra scuola e territorio (Istituto Alberghiero- mondo della ristorazione e dell’agricoltura, Istituto Professionale per Industria e Artigianato- attività dell’artigianato locale, Liceo Scientifico- attività produttive e culturali del Finale). Sviluppare le scuole come “centri di promozione umana e culturale, di aggregazione sociale e di partecipazione democratica”; sviluppare i programmi di inserimento degli studenti stranieri -alfabetizzazione, etc.-, ormai molti anche nel finalese; sviluppare un “doposcuola popolare” gratuito, per il recupero delle materie in cui vi sono, tradizionalmente, più insufficienze; sviluppare l’amore per la/le cultura/culture, scientifica/umanistica, e planetaria, per il tramite della moltiplicazione dei momenti di trasmissione del sapere, aggregazione, discussione, produzione del pensiero – conferenze, laboratori, incontri con scrittori, scienziati, artigiani, etc.]

Residenza Protetta

il Comune dovrebbe esercitare il suo ruolo di controllo sulla Residenza Protetta dove le cooperative che gestiscono l’ assistenza operano un turn-over elevatissimo degli operatori, con una preparazione che noi riteniamo non adeguata. Questo, oltre a far presumere che le condizioni di lavoro non siano buone, comporta la presenza a volte di personale con seri problemi di lingua, quindi con fatica a capire sia gli operatori sanitari sia gli anziani. Si tratta di un disagio considerevole: immaginiamo infatti come debba essere trascorrere gli ultimi anni della nostra vita, ormai non più autosufficienti, accuditi da persone che non capiscono e che noi non capiamo. Il Comune deve tornare ad esercitare il suo ruolo di controllo per far sì che i lavoratori abbiano salari adeguati al superamento del precariato. La garanzia della continuità lavorativa difenderebbe contemporaneamente i fruitori del servizio e i lavoratori. Un Comune a misura d’ uomo dovrebbe poi riuscire a dispensare quei servizi individuali che permettono di prevenire il disagio. Infatti con la gestione dell’ assistenza domiciliare si può permettere alle persone di restare nelle proprie abitazioni e ridurre la necessità di centri sociali specifici (per anziani, giovani etc.) ossia di centri che tendono a diventare dei “ghetti”.

Centro diurno per malati di Alzheimer

Si tratta di strutture dove i malati di Alzheimer possono trascorere alcune ore con l’ assistenza di personale adeguato. Queste strutture sono già state implementate in molte zone d’ Italia. Allevierebbero i parenti dei malati di Alzheimer i per alcune ore alleviandoli dal peso dell’ assistenza senza dover ricorrere a soluzioni private e spesso troppo costose.

Nelle strutture si può prevedere un aiuto ai malati lieve-moderati per rallentare al massimo la progressione della malattia (fisioterapisti, neurologo,animatori, musicoterapia) ed un aiuto ai malati piu’ gravi ma non ancora allettati a vivere ancora qualche momento al di fuori delle pareti domestiche.

Banca del farmaco

Si tratta di una piccola struttura controllata che possa raccogliere i farmaci regalati perchè non più necessari per guarigione o cambio di terapia. La struttura potrebbe distribuire i farmaci a chi ne ha bisogno diminuendo lo spreco.

Gruppo territoriale di terapia del dolore

Struttura in grado di offrire un aiuto per accompagnare il malato ed i familiari nelle malattie terminali alleviando il dolore del malato in maniera decorosa. Una struttura rispettosa della sofferenza che possa fornire un aiuto ai medici di medicina generale per integrare l’offerta al malato a domicilio.

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