Siamo Liguri, non “padani”

Secondo un partito, la Lega Nord (che, stranamente, è al governo in Italia) i Liguri dovrebbero far parte del “popolo padano” e lottare per una “secessione” dal resto dell’Italia (come dice l’articolo 1 del suo statuto).

La Repubblica Italiana è formata storicamente da molte popolazioni con radici culturali che si diramano negli Stati confinanti (Francia, Austria, Svizzera, Albania, ecc.). Non credo affatto che i Liguri siano disposti a confondersi in una indeterminata “nazione padana”.

Basta studiare la preistoria e leggere la storia della Liguria per scoprire l’originalità di una terra che ha mantenuto sempre contatti con tutte le popolazioni del bacino mediterraneo.

I primi Liguri – di origine africana – hanno lasciato tracce nelle famose grotte (Arene Candide, Le Fate, Balzi Rossi ecc.); si sono poi organizzati in tribù locali (Ingauni, Intemeli, Sabazi, ecc.) e hanno in seguito subito l’influenza di Fenici, Greci e Romani.

La lotta terribile e la sconfitta delle tribù liguri contro l’occupazione romana; la successiva costruzione della rete stradale (Julia Augusta, ecc), consentirono un controllo più forte su tutta la costa, facendo prevalere, in modo definitivo una cultura che diede fisionomia per leggi e lingua alla intera realtà europea.

La storia della Liguria nel periodo medievale dimostra, inoltre, una sua autonomia nel campo civile e religioso.

Le invasioni barbariche (Longobardi, ecc.) non piegarono mai un’economia forte basata sugli scambi commerciali marittimi, marcati dall’idioma genovese.

Certamente erano importantissimi anche i rapporti con le popolazione della valle del Po, ma uguali rapporti commerciali e culturali vennero sempre mantenuti per via navale su tutta la costa mediterranea, fino al Mar Nero.

La cultura marittima della Liguria si è consolidata nei secoli e ha trovato ai giorni nostri un suo equilibrio nell’economia europea, nonostante le difficoltà che viviamo; ma la realtà ligure ha un suo significato, innanzi tutto, nel contesto nazionale emerso dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale e – ne sono certo – non vorrà partecipare in alcun modo a disegni separatisti di tipo balcanico, capaci di portare a disastri e sofferenze incalcolabili.

 

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